Cimitero delle Fontanelle, Napoli

Cimitero delle Fontanelle Rione Sanità Napoli

Il pomeriggio del terzo giorno, abbandonato il Vomero, ci attende il rione Sanità dove è situato il Cimitero delle Fontanelle antico cimitero della città. Più che di un cimitero come lo intendiamo noi oggi si tratta di un ossario con una storia davvero particolare che non tutti conoscono.

Nell’idea di qualcuno la visita a questo tempio sacro delle ossa potrebbe sembrare macabra ed irrispettosa, ma io non sono affatto d’accordo! Oltre a raccogliere le ossa  delle vittime della peste del 1656 e del colera del 1836 che dimezarono la popolazione, questo cimitero è anche rappresentativo di un fenomeno di costume storico napoletano degli anni tra il secondo dopoguerra e la fine degli anni sessanta: lo spirito feticistico pagano di quello che è stato definito il culto delle “anime pezzentelle che è già di per sé un fenomeno folcloristico davvero curioso, ma poi in questa avventura c’è dell’altro!

Se volete sapere di più sul culto delle “anime pezzentelle“ vi lascio i link sopra riportati e aggiungo anche questo. Perché invece quello che sto per raccontarvi non lo leggerete probabilmente da nessun’altra parte! Fa parte di quelle avventura per le quali comincio a pensare di possedere uno strano potere di attrazione  nei confronti delle persone che hanno una storia da raccontare, e alle quali sto cominciando ad affezionarmi!

cimitero delle fontanelle napoliArriviamo al cimitero delle fontanelle poco prima dell’orario di chiusura (17:00), ma per fortuna in tempo!  Entriamo e io e l’archeologa G. (mia compagna d’avventura oggi) veniamo rapite immediatamente dall’atmosfera di pace di questo luogo incredibile, muoviamo i primi passi lentamente come se non volessimo disturbare e ci avviciniamo alla cosa più strana è anomala che c’è qui dentro, una piccolissima bara aperta nella parte superiore che contiene i resti mummificati di un bimbo piccolo, la cosa è già di per sé impressionante quando dietro di noi appaiono una guardia del cimitero ed un ragazzo (che scopriremo poi essere del quartiere) e ci chiedono: “avete notato la data che è incisa su questa bara? “

1974

….restiamo sbattezzate! Cosa c’entra col resto? E come mai è qui? Il ragazzo comincia raccontare (con una forte inflessione napoletana che non sempre e capisco per cui lo costringo a ripetere parti di racconto) che il bambino non risale all’epoca degli altri teschi, ma appunto al 1974!

Facciamo un passo indietro, il Cimitero delle fontanelle fu chiuso nel 1969 per volere del cardinale di allora con l’intenzione di spezzare l’abitudine pagana dei napoletani di rivolgersi per le loro grazie alle anime dei teschi dell’ossario, l’unico accesso possibile che restò era quello dietro l’altare della chiesa che si trova giusto a fianco. Così il Cimitero comincia ad essere dimenticato dai cittadini, ma non da tutti….  e soprattutto non dagli abitanti del rione!

Nel 1974 succede la terribile tragedia che uccide il piccolo, di soli due anni, figlio di una famiglia del quartiere. I genitori disperati non lo voglio seppellire nel cimitero ufficiale, troppo lontano per andare a trovarlo tutti i giorni! Così pregarono, implorano, supplicano, il parroco di poter mettere la piccola bara nel cimitero delle fontanelle, per poter passare a rendergli omaggio tutti giorni!

Non era più permesso seppellire nessuno qui perché il Cimitero non era più tale da tempo, ma alla fine il parroco cedette e la piccola bara si trova  tuttora al suo posto dove la misero i genitori, anche dopo il 2010 quando il Cimitero fu riaperto al pubblico e restituito al rione e alla città! Da allora le persone che vengono in visita vi lasciano doni, piccoli giocattoli, bigliettini, ceri, come per ingraziarsi il piccolo guardiano di questo enorme ossario!

Il ragazzo ci racconta che non si sa cosa sia successo esattamente al bambino, chi sia  la madre e nemmeno se sia ancora viva (secondo me lui e gli abitanti del quartiere lo sanno benissimo, ma non lo dicono semplicemente per proteggerla ed è giusto così). Dentro alla piccola bara c’è anche una foto della mamma col bimbo probabilmente poco prima dell’incidente ritratti in un momento in cui sono ancora entrambi felici e spensierati prima che il destino li colga e li riconsegni a noi in questo triste luogo!

Domenica mattina al Vomero Napoli

Napoli in quattro giorni. Prima mezza giornata

Napoli secondo giorno – Spaccanapoli

 

3 pensieri riguardo “Cimitero delle Fontanelle, Napoli

  1. Ho visitato il cimitero , come guida avevo una signora che mi ha raccontato di aver ” adottato uno di quei poverelli e di aver ricevuto delle ” Grazie ” in cambio del rispetto e delle cure che lei gli porta…mi ha veramente toccato la semplicità, ma sopratutto il dialogo che questi ( devoti ) hanno con i poverelli.

ciao, sarò felice di leggere i tuoi commenti

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