Secondo giorno a Mandalay – Myanmar
Per cercare di ottimizzare i tempi e vedere quanto più possibile decidiamo di acquistare una gita di un giorno nella zona sud di Mandalay – Myanmar che prevedeva un fitto itinerario con partenza 8:30 am e ritorno 6:30 pm. Generalmente sono scettica nei confronti di questi itinerari predefiniti, ma devo dire che mi sono ricreduta! La guida era una giovane ragazza locale molto carina, disponibile e sempre con la risposta pronta ai nostri quesiti, quindi ci ha permesso di sapere cose e raggiungere posti che diversamente da sole sarebbe stato molto difficile trovare se non pendendo un taxi per tutta la giornata ed una guida da sole ad un costo sicuramente maggiore di 23 dollari a testa incluso il pranzo!
L’itinerario ha previsto :
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Mahamuni Pagoda contenente all’interno un Budda molto importante ed adorato sul quale tutti i giorni i fedeli vanno ad attaccare foglie d’oro porgendo le loro preghiere e le loro richieste d’aiuto. L’atmosfera è suggestiva e anche qui resto incantata dalla ritualità dei gesti dei fedeli e noto che tra i tanti ci sono anche anziani, molto anziani accompagnati e tenuti sotto braccio probabilmente dai figli o dai nipoti ed anche loro si inginocchiato a terra davanti al Budda e si inchinano tre volte per la preghiera.
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Qualche tappa in alcuni laboratori artigianali di lavorazione del marmo, del legno e anche della seta (molto interessanti e nessuno ti chiede di comprare niente si può tranquillamente guardare l’abilità manuale di questi incredibili artigiani) se poi volete comprare una statua di marmo di Budda fate voi, il mio zaino è già pieno!
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Mahamuni Gan Da monastery ad Amarapura per assistere al pasto dei monaci del monastero più popoloso del Myanmar. I monaci di questo tempio, diversamente dal solito, non fanno le processioni per chiedere l’elemosina per i loro pasti, ma ricevono le donazioni direttamente al tempio si mettono in fila e lo consumano in dei refettori enormi. Ci sentiamo un po’ in imbarazzo a spiare i monaci mentre mangiano ma credo che se la cosa li disturbasse impedirebbero l’entrata allora del pranzo. Passiamo anche per la cucina dove volontari e non, sono già al lavoro per il prossimo pasto tra montagne di cipolle da sbucciare e enormi pentoloni.
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Alcuni templi della Sagaing Hill con vista sul Irrawaddy e sul panorama della collina.
- Dopo pranzo si va fino ad Ava, dove dopo aver attraversato il fiume col traghetto e preso un carretto trainato da un cavallo (molto simile a quelli siciliani, ma meno decorato e più spartano) si fa tutto il giro del sito archeologico che prevede templi e monasteri antichissimi e alcuni veramente bellissimi, tra cui Yandana Sinme Pagoda; Bagaya monastery; Maha Aung Mye Bonzan monastery. In più il caso ha voluto che durante il percorso incrociassimo una incredibile cerimonia di inizializzazione. Una specie di corteo con donne, bambini, uomini a cavallo, carri trainati dai buoi furgoni con musica assordante, tutti vestiti e truccati coi costumi tradizionali. Al cento del corteo, portato da un elefante, il bambino festeggiato. Una cerimonia fastosa è dire poco!
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Per finire sulla strada del ritorno il tramonto al ponte in teak più lungo del mondo l’U Bein bridge a Amarapura poco distante da Mandalay. In verità vi dirò che non è tutto completamente di legno di teak, ma ci sono alcuni piloni sostituiti in cemento, in ogni caso è davvero suggestivo ed affascinante coi suoi piloni svettanti sul lago, senza nessuna balaustra. Verso l’ora del tramonto è stracolmo di gente che va a prendere il fresco facendo una passeggiata sulle sue assi irregolari. Non si tratta di un’esperienza per turisti stranieri, ma anche e soprattutto per turisti locali perché contro tutte le nostre aspettative il Myanmar è pieno soprattutto di turisti del suo stesso paese in, quello che si potrebbe definire, pellegrinaggio religioso!
Anche questo secondo giorno a Mandalay – Myanmar ci lascia affascinate da questa cultura!